Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

martedì 1 dicembre 2015

SIAMO CELLULE DI DIO

Certe conoscenze si sono ridestate in me in un periodo problematico. La mia forma era una caverna di ignoranza che si trasformò – per tigna e per Grazia di Dio - in un vaso riflettente. Molti credono, illudendosi, che vivere possa arricchire sempre di più l'anima. Invece l'anima è fin dall'inizio illuminata e l'unica cosa che ci tocca fare, è di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il suo manifestarsi. La vita terrena è un continuo morire che ad ogni istante partorisce vita. Giuste le parole dei Vangeli: “”Chi ama la propria vita la perderà e chi la cederà la riceverà vivente”. La ragione per la quale si ama è la stessa che ha fatto cominciare l'Universo, altro che grande botto. E amare è un po' morire a se stessi per donarsi all'altro. Ho 57anni suonati (nel senso che ho ascoltato tanto rock, fatto tante esperienze di confine, tanto amato) per cui ho potuto godermi gli anni '70, scoprendo che si può aumentare la frequenza psichica senza l'uso di droghe, che l'abbassano; ho assimilato tecniche unitive e messo in opera un centro nervoso altamente sensibilizzato a ri-trasmettere la luce mentale, altrimenti estemporanea; e tutto ciò senza militare nel Partito Comunista Italiano. La gente sembrava più felice, sebbene non mancassero preoccupazioni contingenti, l'austerità per la crisi energetica, gli stipendi bloccati di contro all'aumento del costo della vita (la vita ha sempre un costo, ma vale la pena viverla). Un momento fatidico era rappresentato dalla lettura del mensile edito in Firenze, Il Giornale dei Misteri, una rivista coraggiosa per quei tempi, dove potevi leggere di parapsicologia, ufologia, magia, e che ti induceva a formare gruppi di ricerca, e ce n'erano centinaia in Italia, per condividere idee, programmi e progetti. Avevo l'opportunità di potermi attardare la notte con gli amici, girando senza problemi per la città, imparando a non aver paura del buio (le periferie essendo poco e male illuminate) e per le campagne, dove affinavamo i sensi. Ho pure capito che l'eccessiva illuminazione artificiale presente nelle nostre abitazioni e nei centri commerciali dove ci passiamo molte ore, rende indistinguibile il giorno dalla notte, alterando così i ritmi circadiani della ghiandola pineale, che è l'interfaccia principale dell'anima.
Erano anni nei quali non esisteva il conflitto d'interessi e i diverbi politici erano argomentativi, nella maggior parte dei casi. Poi il periodo della radicalizzazione ideologica sfociò nel terrorismo neofascista e comunista, e lo Stato adoperò la strategia della tensione per rinforzarsi. Niente fu più lo stesso. Dalla fine degli anni Ottanta, iniziò la morte spirituale dell'Occidente. Il motto era: tiriamo a campare e si salvi chi può. La visione della vita orizzontale e senza radici si stava imponendo a grandi passi, si annientava ogni pulsione erotica sostituendola con la pornografia, e ogni spinta poetica declinò verso l'insensato, l'assurdo elevato a regola, la perdita del centro nell'arte e nella cultura, che diventavano globalizzati: il pensiero unico sostituiva la creatività dell'intelligenza.

Mi hanno insegnato a schifare l'autoinganno e a vivere in Grazia di Dio: sono gli unici antidoti contro il logorio della vita moderna; il Cynar dello spirito contro i veleni dell'anomia. Ho imparato a percepire dentro di me l'eterno, piuttosto che vivacchiare alla giornata in attesa di un'invasione aliena, che una crisi economica e il relativismo etico annientino la famiglia, che le epidemie di influenza rendano “necessarie” la iper-produzione di milioni di flaconi di “salva vita”.
Il buio e la luce, l'inconscio e il conscio, il male e il bene, la depressione e la felicità: sono le diadi più importanti da tenere in debito conto, per vivere e scegliere verso quali lidi procedere. Ne abbiamo facoltà, più di quanto i potentati mondiali vorrebbero farci credere, mettendoci la museruola e castrandoci con i mass media. Chiesa, istituzioni, cultura ufficiale ci hanno negato una conoscenza fondamentale, che potrebbe cambiare la nostra vita.
C'è un interregno tra il noto e l'ignoto, è da lì che passa la luce per accendere i sogni e l'immaginazione, cioè una fonte inesauribile di potenza e di sapere. Mi occupo dal 1971 di Psicognosi (termine di comodo inglobante tutto ciò che supera l'ordinario) e i suoi fenomeni non sono costruzioni fantastiche come Piero Angela sostiene. Il sistema nervoso produce non solo effetti psichici, ma anche fisici all'esterno e incidenti sul piano materiale. La Psicologia ha competenza del conscio, la Psicognosi entra invece in quell'interregno, confine tra il presunto noto e l'indubbiamente ignoto dove ci sono tutte le risposte. La Scienza ufficiale, che ostenta sicurezza e che assicura che tutto sia sotto controllo, incomincia a cedere. La Natura funziona in un certo modo e la discontinuità della materia fa parte delle sue caratteristiche, a dispetto delle teorie vigenti. La mente influisce sul fenomeno osservato, quindi il fisico è sostanzialmente d'ordine psichico. Santi-iniziati-sensitivi, che non hanno mai letto un manuale di fisica, vincono la forza di gravità perché sfruttano il “dentro” dello spazio anziché il “fuori”: l'interregno è la via più breve tra due punti. La fede può tutto: credere per vedere. Ma non finisce qui. Ora viene il bello.
Come in alto, così è in basso. Il dentro è come il fuori. L'uomo ricapitola la struttura dell'atomo. Micro e macrocosmo vanno a braccetto. Ho fatto la scoperta dell'acqua calda, meglio tardi che mai. Per noi e per la materia infinitesimale, l'alimento che dà più vita è la gioia di vivere. Gesù disse che “non si vive di solo pane”. La materia non vive di sola massa, ma ha bisogno di dare un senso alla vita. Tutte le cose camminano verso un fine. Un atomo è ben felice di far parte dell'insieme di Monica Bellucci, di partecipare al gesto tecnico insuperabile di Lorenzo Insigne allorquando dribbla il povero juventino Bonucci, mentre credo che un atomo di Uranio non gradisca di fare da propellente in una centrale nucleare. Quando siamo felici – ricordatevi che può dipendere da noi, è una scelta possibile anche se ci mancano i soldi per pagare le tasse ed Equitalia ci perseguita – siamo realmente vivi e vegeti, ogni particella del nostro organismo viaggia verso l'ultravioletto psichico. Tutto è pensiero, quindi conta l'intenzione. Perché? Semplice, perché albergano in noi le cellule di Dio, che sono perfette per origine ed elevate per orientamento. Pensare è meglio che pesare : c'è una “n” di troppo e “n” è niente, quindi è zero. Il vuoto è così pieno da renderci leggerissimi, galleggianti in un oceano di pura energia psichica. Quando vinciamo la gravità perché la vita si presenta più leggera, quando proviamo amore, quando sentiamo ciò che pensa l'altro, quando il tempo si ferma o scorre più velocemente, o una malattia allo stadio terminale regredisce tra l'imbarazzo dei medici curanti, quando prevediamo un evento prima che accada, beh, sono le cellule divine a operare svincolate dai nostri dubbi. Se le cellule di Dio le facciamo risuonare con le altre, eliminando il diaframma ideologico tra il credere e il sapere, sarà una festa di luce radioattiva.
Il Sistema nel quale viviamo, anzi, che subiamo, è il risultato del materialismo e ci invita a non-essere, che è la becera filosofia antitetica alla Vita in favore del mero piacere, dello sballo, dell'economia elevata a divinità maligna; ecco, il consorzio unico di interessi globali sta dando gli ultimi colpi di coda, fino alla deflagrazione atomica che devasterà l'intero pianeta. Inutile accumulare cose senza valore, inutile preoccuparsi del conto in Banka. La cosa più importante, non soggetta al deterioramento, non appartiene a questo mondo, ma fa parte dell'invisibile, del sottile stato dell'essere, molteplice, lucente, pregno di significato, il cui accesso costa sacrifici e privazioni ai limiti dell'umano. Certo, ci vuole il folle coraggio di Parsifal: pieno di ostacoli è il cammino. Se riusciremo a superare le cortine del tempo e dello spazio per vedere oltre, non ci spezzeremo. Potremo vedere l'irruzione di forze che si ridestano dal profondo della Vita, quando l'Io ancestrale entra in contatto con la Potenza originaria. Per arginarla ci vorrà disciplina ferrea. Scopriremo che si tratta di un fuoco soave che non brucia, ma tutto trasmuta. La nostra fantasia comincerà a disseccarsi, a calcinarsi, a purificarsi diventando sale di sapienza; cominceremo a sentirci al centro del cosmo.

3 commenti:

  1. Risposte
    1. Camminiamo con sofferenza verso qualcosa che ci supera. Qualcosa qualcuno...

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  2. leggo e rileggo spesso questo post per ricordarmi di non cedere alla "tristezza " !!! Grazie :)

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