Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

lunedì 19 febbraio 2018

IL RE DEL MONDO by Edmond Dantès

A firma Edmond Dantès pubblico il primo scritto di una serie sul delicatissimo tema "Massoneria". L'autore sotto pseudonimo è un fervente cattolico, non digiuno di cose esoteriche e misteriosofiche. Ha adottato un nome fittizio per motivi di sicurezza. I tempi in cui viviamo sono pericolosi e chi è fuori dal coro, incontra non pochi problemi.

* * *
 
Lo scrittore F.A. Ossendowski muore il 3 gennaio del 1945, anno in cui il filosofo francese René Guénon pubblica "Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi", opera al cui interno troviamo il famoso capitolo "La grande parodia o la spiritualità alla rovescia", dove ci presenta la sua lezione sull'Anticristo come "L'Incarnazione stessa della falsità", aggiungendo immediatamente due note a piè di pagina che riporteremo per intero e che non lasciano scampo ad interpretrazioni equivoche. Prima nota: "Vedasi anche qui l'antitesi del Cristo che afferma: <>... Seconda nota: << Forse non si è fatto abbastanza caso all'analogia tra la vera e falsa dottrina; Sant'Ippolito, nel suo opuscolo sul'Anticristo, ne dà un esempio memorabile, benchè non stupefacente per chi abbia studiato simbolismo: il Messia e l'Anticristo hanno entrambi il Leone per emblema...Dal punto di vista cabbalistico, la ragione profonda di ciò risiede nelle considerazioni inerenti alla due facce, luminosa e oscura, di Metatron; è per la stessa ragione che il numero apocalittico 666, il 'numero della Bestia, è anche un numero solare.>> Quest'ultimo inciso è ripreso dall'opera "Il Re del Mondo" che pubblicherà nel 1925, un'anno dopo che Ossendowski pubblica "Bestie, uomini e dèi". In breve: nel mondo sotterraneo c'è un Legislatore universale, custode della Tradizione Primordiale, che vive in una "caverna" chiamata Agartha (l'Inaccessibile). Mito, leggenda pagana, panteismo, tradizioni asiatiche, metafisica indù vengono infine così condensati: la Conoscenza deriva dallo smeraldo che si è staccato dalla fronte di Lucifero al momento della Caduta, che raccolto dagli angeli lo intaglieranno ricavandone il famoso Graal. Dunque le sette esoteriche del pianeta terra devono la conoscenza a questo re cavernicolo che detiene la conoscenza luciferiana e la dispensa a chi vuole: conoscenza considerata illuminatissima e regolarissima. Ecco che però il filosofo francese puntualizza che in Occidente questo collegamento è interrotto, salvo con la Massoneria, il cui collegamento è operato attraverso i "Superiori Incogniti", considerati maestri assoluti della tradizione. Essendo quella del Graal "una leggenda" di derivazione cristiana, non si chiarisce fino a che punto la blasfemia ne saccheggi il significato: messa così, si evince che il Graal, sostanza luciferina, sia il contenitore del Sangue di Cristo. Questa non è Tradizione Cristiana. Il Graal luciferiano rimanda al tema inesauribile della Pietra "scartata dai costruttori", "scandalosa", e non è forse la Pietra su cui inciampano, guarda caso, i detrattori della Trinità, il cui assalto feroce avviene da una "tradizione" del "mondo sotterraneo"? Nel 1946 il filosofo Francese pubblica "La Grande Triade", nel capitolo 'Ternario e Trinità' si legge: "...e lo stesso Cristo è identico, in modo ancora più evidente, all'<>: lo scarto ontologico che si vuole attribuire alla Trinità -i paragoni, le corrispondenze - mostrano un'incomprensione netta del Fondamento stesso della Tradizione Cristiana; chiare le conclusioni: "Così, se vogliamo trovare una concordanza, dovremo dire, usando i termini della teologia cristiana, che la Triade non si riferisce alla generazione del Verbo ad intra,inclusa nella concezione della Trinità, bensì alla sua generazione ad extra, ossia, secondo la tradizione Indù, alla nascita dell'Avatara nel mondo manifestato." Il filosofo ci consegna una lettura di Cristo quasi fosse una sorta di cavaliere del Graal, vi sono sovrapposizioni di significati che non arrivano mai al "fondo" della Tradizione Cristiana, del resto è lui stesso a sostenere che gli occidentali non hanno accesso alla metafisica pura, contrariamente a quanto accade nelle logge massoniche, in certi ambienti islamici o nel Taoismo, dove è importante sottolineare non sono presenti Riti di carattere religioso, così da soddisfare la partecipazione al modello "sacro" secondo le volontà del Re del Mondo. Dunque davvero Giuseppe d'Arimatea ha raccolto il Sangue Preziosissimo in una sostanza luciferina? Avrà mai raggiunto l'Agartha? Davvero ha portato questo strano Graal in "Mongolia"? E se il Santo Graal fosse tutt'ora custodito in Occidente? Significa essere Moderni? Di certo, Moderna è la Massoneria che nasce nel 1717; la "gnosi" scende in piazza, il filosofo francese capisce che è un male( benchè non si hanno fonti certe, ricordiamo che il filosofo francese si convertirà ad una delle religioni rivelate, questo spiegherebbe molte cose importanti). Tentare di costruire un simile Tempio allo scoperto gli appare un segno di degenerazione di questa Società Segreta che deve la sua sopravvivenza proprio al nascondimento e al giuramento (Dio ci dice di non giurare) che porta il massone a garantire cieca ubbidienza all'istituzione: le punizioni alle quali vanno incontro coloro che non vogliono sottostare "ai comandi" sono terribili, la pietà è un sentimento, qui dimentichiamoci che esista. Siamo in un mondo dove la gnosi riduce "la religione" ad una sorta di decadimento spirituale, dove il mondo dei "sentimenti", anzichè essere considerato un fatto di Sensibilità assoluta viene scartato dal mondo del Sacro. Riguardo le punizioni, scomodiamo Papa Leone XIII, l'Enciclica è Humanum Genus: "...non è raro che costoro ricevano la morte con tanta audacia e destrezza che il sicario spesso sfugge alle indagini della Giustizia." Il giuramento compiuto in ambito massonico è a tutti gli effetti l'anima venduta a Lucifero. Thomas Merton a tal proposito fa una splendida riflessione, ci dice che l'Obbedienza ad una Gerarchia è Insignificante se prima non è Obbedienza a Dio, e dove non c'è Dio non c'è vera Gerarchia ma una piramide al cui vertice non può esserci che la Tirannia. L'astuzia di chiamare questo capo tiranno con l'appellativo di Grande Architetto dell'Universo anzichè Lucifero si spiega da sè: un 'segreto' nascosto dai suoi affiliati con una capacità impressionante. E così nella Società possono muoversi ovunque senza alcun problema, e così il Re del Mondo si muove nella sua famelica Opera al Nero di conquista, senza tregua e scrupoli, attraverso "gli Architetti" sparsi per il mondo, architetti che, appunto, non sono altro che "prolungamenti spirituali" di Lucifero, se vogliamo usare una terminologia tanto cara a questa scienza sacra. Possiamo chiamare sacra una scienza che viene da Lucifero? Una scienza sacra che viene da Lucifero chiarisce l'assenza di misticismo. Due correnti contrapposte, due vie iniziatiche, una viene da Lucifero e l'altra da Dio, che tuttavia e chiaramente Lucifero non può completare, benchè presenti un'iniziazione con tutte le caratteristiche del non-umano. Dunque il vero e unico possibile collegamento regolare può venire solo da Dio, imitazione di questo collegamento è Opera dell'angelo ribelle, Bestia refrattaria ad ogni forma di misticismo. Non stupisce che i Luciferiani considerano il mondo sotterraneo il loro Cielo, consigliati dai Superiori Incogniti sono 300 anni che promuovono rivoluzioni per rendere il mondo migliore quando è fin troppo evidente che tutto volge sempre più al contrario, al caos: la distruzione del cristianesimo come obiettivo centrale. Dunque, chi è il Re del Mondo? Rispondiamo attraverso lo scrittore convertitosi al cristianesimo L. Pawels, con una lettera che ha ricevuto e che ha pubblicato nel suo libro 'Monsier Gurgjieff': "In altre parole Guedjieff conosce una delle vie che conducono allo sviluppo. Nella mia mente, le domande si sono ridotte ad una sola: "quale via?". Ci sono due vie, una che porta a Dio, l'altra che porta al Potere o a quella che gli Indù chiamano Siddhis...la nozione di Capo, la brutalità dei suoi corollari, la totale mancanza di compassione, tutto conduce a questa via tenebrosa, LUCIFERINA, che viene insegnata in certi monasteri della Mongolia, dove probabilmente è stato iniziato Gurdjieff. E' la Via dei Poteri(Siddus), e quando si arriva fino in fondo(se ci si arriva), quando si sono ottenuti i frutti della volontà del Potere, non c'è la minima apertura dell'anima verso Dio... Un uomo che conosco e che ha studiato a fondo queste cose, benchè non ne abbia la conoscenza che dice di avere, mi ha detto che, in molte scuole della Mongolia, la Brutalità mentale, la collera, il pessimo carattere, le bestemmie (che conosciamo bene grazie a Gurdjieff) vengono portati scientemente al massimo, e che vengono usati anche la violenza fisica, i bastoni, le corde, i pugni. Questo può dare qualche risultato ma il progresso avviene non nella direzione del bene, bensì in quella della Potenza...la Via percorsa da questi istruttori conduce o pretende di condurre al potere di dirigere il mondo, e se le capiterà di leggere il libro "Bestie, uomini e dèi", prenda in considerazione i capitoli conclusivi del RE DEL MONDO: sono stranamente allusivi...non può trattarsi della Via che io chiamo Dio..." Se Giuseppe d'Arimatea fosse davvero arrivato nell'Agartha con il Graal Cristico, di certo l'avrebbe fatta saltare in Cielo.


Nessun commento:

Posta un commento